Ai tempi della pandemia
Di Bruno Federico
Or è chiaro siamo in guerra
Per il virus sulla Terra
È davvero un gran casotto
Sembra il quindici diciotto
Non è scontro tra nazioni
Ma i malati son milioni
E nessuno che si bea
Nella guerra di trincea
La tragedia che si ha
Poi la Storia narrerà
Così strano questo tempo
Tutto il giorno chiuso dentro
Qui ai tempi del Corona
Che si scansa ogni persona
Al pc sto collegato
Dieci ore di filato
TV serie a non finire
E riunioni da impazzire
C’è chi gioca con la Play
Chi lavora night and day
C’è chi sta sul multischermo
Ed esclama “qui è l’inferno”
C’è chi chatta su tre room
Chi il cervello ha fatto bum
C’è chi ronfa sul divano
E chi studia a tutto spiano
Chi registra le lezioni
Chi sostiene gli esamoni
Con studenti a centinaia
E c’è pure chi s’annoia
C’è chi s’alza a mezzogiorno
Con le occhiaie da film porno
C’è perfino chi s’allena
Chi ti chiama a ora di cena
Chi ha il lucchetto sulla porta
E del mondo che gli importa
C’è chi porta a spasso i cani
Chi usa guanti per le mani
Chi ripiega le lenzuola
E coi bimbi fa la scuola
Chi fa video a go-go
Col neonato sul comò
Chi fa il giro del quartiere
Solamente in certe sere
Ci vorrà tanta pazienza
Torneremo un dì in presenza
Passerà la malattia
Dichiarata pandemia
Quando arriverà la fine
Toglierem le mascherine
Non saremo più gli stessi
Spero solo meno fessi
Sembra un sogno ritornar
un bel giorno a passeggiar
Abbracciare la tua bella
Sulle dita la Nutella
Ed uscire con gli amici
Sarà bello che ne dici?
Bruno Federico
Poesia di una notte di mezza estate
Di Bruno Federico
Come nasce lo stornello?
Tutta colpa di Marcello
Che tra un brindisi e un bicchiere
Rallegrava certe sere
Io la vela già l’amavo
Son venuto che cercavo
Una barca d’acquistare
Per portarla in riva al mare
Vidi prima Baccianella
Questa sede è proprio bella
È in un luogo ridossato
Ed ha pure un verde prato
Ho deciso, resto qui
io mi fermo all’AVB!
Così ho scelto questa via
e comprato Frenesia
Veleggiare in questo lago
con la quota che io pago
Ecco Altin sulla gru
“Non c’è problema, scendo giù”
Con la moglie deliziosa
Al governo d’ogni cosa
Che si mormora, si dice,
che fa lei la direttrice
Il saluto di Giuliana
La mattina è un toccasana
E serafico il marito
Soffia fumo all’infinito
“Chi ha sbagliato l’immondizia?
Questa è solo gran pigrizia”
“Qui s’è perso ogni decoro”
Gli fa eco Cristadoro
In cucina cheffa Marta
Le tovaglie son di carta
Ecco Andrea dietro al bancone
Con lo stile di Gabriella
La sfilata è ancor più bella
Per Fortuna Margherita
Lei ti allieta un pò la vita
Lei ti allieta un po’ la vita
“Ma ‘ndo vai col cabinato?”
Ed io resto senza fiato
“In deriva duri e puri”
Fa l’energico Tafuri
“Quest’estate fa un gran caldo”
È la voce del buon Aldo
“E se il vento alfin arriva
Io mi butto su deriva”
Oggi è giorno di regata
E la sede è incasinata
C’è la fila alle iscrizioni
“Chi ci metto sui gommoni?
Non si può restare senza
Una valida assistenza
E la radio a batteria
Non funziona, mamma mia”
Ora parte un classe A
Una brezza e se ne va
Se al timone c’è Tamanti
Lascia dietro tutti quanti
Passo ora al Gran Consiglio
Dei rimbrotti ora mi piglio
Si comincia con Cecconi,
che s’ingegna coi bulloni
or è il turno di Peretti
che s’industria in tanti aspetti
Il gran capo è un fondatore
Che è uomo di buon cuore
pur coi modi un poco rozzi
di cognome fa Capozzi
“Lo Statuto è da cambiare,
c’è una norma da alterare,
perché il popolo è sovrano”
con rigore fa Silvano
È Sportivo il Direttore
Che lavora a tutte l’ore
Con gran pena della moglie
Son dolori, sembran doglie
Ora termina il sonetto
E puoi esprimere un concetto
Se ti piace adesso dillo
…m’ero scordato di Camillo!